mercoledì 5 novembre 2014

E’ tutta questione di equilibrio

E’ iniziato tutto con un infortunio al ginocchio, una contusione banale, una sorpresa estiva diciamo. Un trauma, in effetti. Peccato che il riposo e la ginnastica successiva non abbiano avuto successo e che intanto il corpo smetteva di agire ma reagiva, che è diverso, e si difendeva. Insomma, dopo diversi mesi in cui camminavo col dolore e con le ginocchia che pareva sostenessero chili che non ho, sono ripartita dalle basi, cioè dai piedi, per poi fare il viaggio al contrario: risalire, allungare, sentire il corpo che prende consapevolezza di sé e di come sta nello spazio. E ho scoperto che la ginnastica che faccio si chiama proprio… propriocettiva.

“La sensibilità propriocettiva è una qualità che può essere allenata ed ottimizzata con l'esercizio fisico, ma che perde facilmente di efficienza con l'inattività. La sensibilità propriocettiva può essere pure danneggiata da un trauma. Una distorsione, un danno articolare che interessa i legamenti o un intervento chirurgico possono compromettere la funzionalità di ginocchio e caviglia, articolazioni ricche di terminazioni propriocettive”.

Leggo su internet e sorrido, penso a me durante gli esercizi con l’elastico, la palla, sempre troppo rigida anche da piccola eppure di nuovo elastica se me ne dai l’occasione. Alla ricerca di equilibrio e del giusto tono, e non è una metafora stavolta. Stupita di riuscire a stare in ascolto della respirazione che cambia e di scoprire un muscolo che non sapevo di avere, perfino.

Ecco, stavolta le parole sono senza cuffie, ancora poche perché non voglio disturbare il nuovo assetto che si riforma, il piacere di stare sul pezzo così come su entrambi i piedi, le estreme possibilità di conoscenza, dando a entrambi il giusto peso.


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